La vision di Giuseppe Magro, CEO QCumber

La sostenibilità della vita è possibile solo rendendo visibili i fili che ci collegano al mondo e agli altri

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Origini

Fu al cinema, a 7 anni, nel 1977, la prima volta. La prima volta in cui provai la trepidazione di un’esperienza immersiva. Oltre all’emozione del film, Guerre Stellari, che avrebbe poi segnato un’intera generazione, ero rimasto stregato dalla potenzialità del cinema, quell’oggetto misterioso che si era riempito di luci dominando il buio, trasportandoci direttamente all’interno dei nostri sogni e delle nostre fantasie.

Una sera di fine inverno di molti anni dopo, all’uscita del laboratorio dell’Università di Bologna, sulla sommità di una collina, successe ancora. Osservando la città attraverso un’aria trasparente che elettrizzava le prime stelle, ebbi la sensazione che le luci vibranti di strade e palazzi stessero rappresentando un organismo vivente, un unico sistema elettrico fatto di persone e cose in costante interazione. Fu allora che decisi di sviluppare un modello per descrivere gli impatti ambientali con la stessa precisione con cui si studia la stabilità di un ponte o di un circuito elettrico.

Passati molti anni da quel Natale, abbiamo creato un team internazionale di ricercatori, istituzioni e organizzazioni per far diventare realtà la mia visione: così è nato QCumber, una meta-piattaforma che permette di migliorare la sostenibilità nelle relazioni tra persone, imprese e società, in cui il centro di interesse è il benessere degli ecosistemi e la promozione di una visione collaborativa della governance in ogni paese, città e nazione del mondo.


Dedichiamo QCumber a chi ogni giorno ha il coraggio straordinario di credere che sia possibile migliorare la convivenza su questo pianeta.

Giuseppe Magro, CEO QCumber

Identità

Vision: sostenibilità come autopoiesi, ovvero il dialogo generativo su cui si basa la Vita

La terra ha raggiunto il proprio “limite di portata”, la soglia oltre alla quale un ecosistema perde il proprio equilibrio. In questo contesto allarmante le tecnologie dell’Intelligenza Artificiale possono offrire un’opportunità straordinaria di conoscenza, inarrivabile fino a pochi anni fa, grazie alle quali la sfida di un nuovo paradigma di convivenza è fattibile. Abbiamo deciso di selezionare le migliori esperienze di impiego di questo straordinaria innovazione per evitarne l’uso non conforme ai principi di trasparenza, equità e finalità esclusivamente rivolte al miglioramento del benessere delle persone e degli ecosistemi.

Valori: il pilastro della dimostrabilità della sostenibilità verso gli stakeholder

Ecco dunque lo schema per la sostenibilità del pianeta in cui crediamo: ciascun attore è protagonista nella generazione della sostenibilità della propria comunità. Gli strumenti di interconnessione tecnologica possono rendere più efficaci i progetti collaborativi con cui attivare e monitorare il cambiamento verso condizioni migliori di vita delle persone e degli ecosistemi. I principi su cui si basa la sostenibilità sono la dimostrabilità del livello di effettiva sostenibilità dei comportamenti verso i propri stakeholder e la società.

Mission: Artificial Intelligence for sustainability

Ci siamo dati una disciplina, un principio guida per valutare ogni azione, verificarne l’effettivo valore prodotto per le persone e le loro comunità di riferimento, impiegando la conoscenza disponibile per aiutare tutti a decidere nel modo migliore per se’ e per gli altri. Una Intelligenza Artificiale basata sia sull’evidenza scientifica che sulla capacità straordinaria e unica delle persone di trovare soluzioni nuove in modo creativo a problemi complessi.

Attraverso QCumber stiamo raccogliendo ed elaborando dati per migliorare gli strumenti di valutazione in modo controfattuale, secondo il principio fondamentale della valutazione della “risposta” che gli ecosistemi e le persone restituiscono a fronte di ogni azione rivolta a loro.
Questo consente agli stakeholder, ovvero a chiunque, indipendentemente dalla propria condizione sociale ed economica, di valutare ed essere valutato per il valore effettivo che è stato in grado di realizzare nel proprio contesto sociale e ambientale in ogni punto del mondo.

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Giuseppe Magro

Giuseppe Magro è ingegnere nucleare e presidente italiano dell’Associazione Internazionale di Impatto (IAIA), CEO della Startup QCumber e collabora con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Bologna (DIN).

Da oltre 20 anni è impegnato nello sviluppo di sistemi di valutazione di impatto e rischio per il supporto alle decisioni, con particolare riferimento alle piattaforme di E-Governance e all’impiego dell’Intelligenza Artificiale come strumento operativo nello sviluppo di progetti di sostenibilità per organizzazioni pubbliche e private.

Ha svolto consulenza per Governi, ONG, Università e Agenzie di Controllo Ambientale in diversi Paesi dell’Unione Europea e nel Regno Unito dove oggi vive.

Ha ideato il sistema Dynamic Computational GIS, una metodologia innovativa basata su un linguaggio di codifica degli standard internazionali di valutazione di impatto e rischio per la governance di imprese e Pubbliche Amministrazioni. DCGIS è diventato uno strumento adottato ufficialmente in Italia, da diverse Istituzioni (Ministeri, Regioni, Province, Comuni, Agenzie di Controllo) e consente di calcolare, valutare e gestire in modo collaborativo 2.0/4.0 gli impatti e i rischi con l’obiettivo di, migliorare le condizioni di sostenibilità

Qcumber è la stata la prima piattaforma di supporto alle decisioni multi-stakeholder, riconosciuta dal Governo inglese (UKTI) come una delle 100 migliori idee al mondo durante gli Startup Games di Londra 2012.

Ha ricevuto dalla IAIA il compito di dirigere la 35° conferenza mondiale IAIA15 “Impact Assessment in the Digital Era” e di supportare il processo di transizione del settore dei decisori e pianificatori verso l’impiego delle piattaforme di E-Governance basate sull’Intelligenza Artificiale.

È autore del libro “Open Data e Ambiente: una rivoluzione digitale per la sostenibilità” selezionato da Festivaletteratura (Ed. Ambiente); 2015).